Departures è il nuovo disco di Danilo Blaiotta, formidabile pianista/compositore e Maestro di pianoforte, perfezionatosi sotto la guida di illustri artisti fra i quali il M° Aldo Ciccolini. Blaiotta è un eccellente performer tanto di musica classica (Chopin, Liszt e Debussy) quanto di jazz (collaborazioni a livello nazionale ed internazionale). Vanta una prestigiosa carriera da solista e sideman, così come di interprete di opere classiche: un fiume in piena che col suo trio, formato da Jacopo Ferrazza al contrabbasso e Valerio Vantaggio alla batteria, ci offre un lavoro discografico di alto livello.
Nove tracce, di cui sei di propria composizione, costituiscono Departures edito da Filibusta Records nel maggio 2020:
- Claude
- Gioco d’azzardo
- The devil’s kitchen
- Into the blue
- No waltz
- Departures
- There will never be another you
- Feelings
- Solar
Il CD comincia con un brano estremamente creativo, dedicato da Blaiotta a Debussy, in cui il ritmo dispari del 7/4 viene interpretato con padronanza e scioltezza da tutto il gruppo, in un tema molto ricco e moderno. Il pianoforte, dopo il tema, resta da solo ad iniziare un eloquio fatto di sonorità ampie che evolvono in un crescendo ritmico/armonico impreziosito dalla variegata ed efficace comunicazione con la sezione ritmica.
Gioco d’azzardo è la traccia seguente che col suo ritmo più composto e un beat rassicurante si fa ascoltare con piacere, vista anche la linea melodica più diretta e cantabile. Il brano (di Paolo Conte) dalle sonorità nettamente differenti rappresenta un momento distintivo e pregno di maggior lirismo nel gruppo, così come l’esposizione tematica e solistica è carica di pathos. Azzeccatissimo inserire il contrabbasso per primo, che vede in questo mood il giusto sfondo per le evoluzioni abili, acute, gravi e melodiche, di Jacopo Ferrazza. Il prosieguo è delegato a un solo dalle caratteristiche introspettive del pianoforte che, citando a volte il tema e a volte uscendo fuori dall’armonia, ci racconta dell’eclettico stile di Blaiotta.
The devil’s kitchen con un’intro ipnotico, dal ritmo incalzante e ripetitivo, ci introduce a un tema dal ritmo movimentato e ricco di spigolature. Il gioco di ripetizioni delle sezioni ci fa entrare maggiormente nella composizione, che vede il primo assolo nel contrabbasso di Ferrazza, dove gli intermezzi ritmici e i richiami del tema sono abilmente sposati con il discorso musicale del contrabbassista in un’esposizione vivida e intraprendente. E’ il momento poi di Blaiotta che cuoce a fuoco lento l’incedere e, stimolando ritmicamente con le sue note, incita la batteria a un maggior dialogo, seguito da note pedali del contrabbasso, riuscendo così a raggiungere un climax d’insieme di grande effetto. E’ il momento della batteria: grande senso del ritmo e compostezza, senza venir meno a interessanti combinazioni e orchestrazioni, presenti nella declamazione di Valerio Vantaggio.
Come in una sinusoide, Danilo Blaiotta ha scelto di alternare nuovamente le sonorità della sua opera, offrendoci un godibile e intimo momento di musica grazie al bel tema del brano Into the blue. Ferrazza è il primo solista e raccoglie il testimone con lirismo, continuando nel contesto melodico già presente, dimostrando le sue abilità tecniche, svolazza in alto e in basso con precisione, presenza e suono mantenuti in modo impeccabile, servendosi di tutto ciò per un racconto di vero interesse. Il pianista succede al Ferrazza, con garbo porgendosi spoglio di virtuosismi, ci dimostra un altro lato del suo carattere musicale. Con grande apertura di suono e trasporto, ascoltiamo un solo pesato e pensato, per poi condurci nuovamente al tema.
Ho rinominato questa traccia “Il volo del Blaiotta”! Scherzi a parte è arrivato il momento di una composizione arrangiata con estrema cura e ricchissimo di incastri ritmici. No waltz, incomincia con una linea solistica al piano fatta di lucidità, nel suo incedere incalzante tira a sè dapprima la batteria poi l’intero ensemble. In uno sviluppo dalle sonorità frenetiche e rapide, ascoltiamo nuovamente, ma con freschezza e senza fronzoli, come il gruppo raggiunga intensità elevate e dimostri un sound compatto. Non è solo abilità e versatilità, ma il disco lo apprezzo molto perchè si sente davvero la capacità di ogni musicista di essere contemporaneamente presente a se stessi e all’altro.
Dai tratti nostalgici e introspettivi è la composizione che dà il nome al disco: Departures, ci fa immaginare dei ricordi, dei viaggi e dei km che il leader ha accumulato nella sua instancabile ed eccezionale carriera musicale. Un componimento riflessivo, impreziosito dalle spazzole e dalla delicatezza della batteria di Valerio Vantaggio, che dimostra una rara sensibilità -in questo brano, come negli altri- propria dei grandissimi batteristi/percussionisti. Blaiotta pronuncia frasi melodiche, il gruppo risponde con trasporto e sentimento, che guardano dritto all’obiettivo di narrare con le note un meraviglioso viaggio.
There will never be another you, celeberrimo standard jazz è il seguente del trio introdotto con un arrangiamento inusuale. Avete letto bene: è proprio quello standard, ma il trio lo stravolge con sonorità moderne, frenetiche e uno stravolgimento tutto da ascoltare. La materia è ben nota al trio e si riesce in queste imprese solo se hai il jazz nel sangue. Blaiotta, Ferrazza e Vantaggio condividono il medesimo DNA!
Il suono del pianoforte ci introduce Feelings, in cui giochi di moti interne di voci creano melodie nelle melodie e ci ricordano il vissuto artistico del Blaiotta ricco e prolifico anche nella musica classica. La declinazione di cotanta ricchezza si esprime in sonorità jazzistiche e nell’ascolto della traccia troviamo un discorso con se stessi e una confidenza poetiche.
In chiusura tributo a Miles Davis: Solar è l’epilogo di questo fantastico disco. Come in precedenza, l’eclettico Blaiotta gioca, scherza e ci prende un po’ in giro, svolazzando sui tasti che nella loro alternanza materica compongono un brano nel brano. Si rivela poco alla volta il tema, proprio mentre iniziano a scalpitare i tre purosangue, che fra le polveri e il vento inizia una corsa energia. Solar diventa perciò un fast in cui la grande sensibilità del gruppo riesce a trasformare l’armonia e la melodia del brano ad ogni chorus di solo del Blaiotta. Le fioriture di quest’ultimo diventano accattivanti ed ammiccanti per la sezione ritmica che in diversi momenti crea vere e proprie esplosioni musicali. Ferrazza raccoglie il testimone e si cimenta in una linea ad intervalli lati, sotto il temo che scorre ugualmente veloce sul ride, per poi rimanere pressochè isolato. Uno stravolgimento nello stravolgimento che con abilità rappresenta un momento sotto un piano e da una prospettiva completamente diversa. Valerio Vantaggio poi prosegue il discorso creando linee ritmiche con costruzioni progressive, via via sempre più ricche ma sempre con un fondo di melodia che ci permette di seguirne l’esposizione con grande chiarezza.
Un disco di livello con musicisti di livello ed ennesimo lavoro di grande pregio di Danilo Blaiotta. Buon ascolto!