Già dal primo brano “Libero pensatore” sprizza una particolare e coinvolgente energia. Se poi consideriamo il sound, oltre al groove, reso eccezionale dalla presenza di una formazione jazz con la ricchezza di una sezione di archi.
Brilla su tutti, e con tutti, Cristiano Pomante eccezionale vibrafonista che ha dato vista all’opera discografica “Libero Pensatore” (autoproduzione) edito in questo autunno 2020.
Per la precisione parliamo di Cristiano Pomante Group, costituito dal leader al vibrafono e composizioni, Claudio Filippini al pianoforte, Marco Giongrandi alla chitarra, Michele Tacchi al basso elettrico fretless, Alessandro Rossi alla batteria, Alessio Cavalazzi e Luca Rapazzini al violino, Milos Rakic alla viola e Bruna Di Virgilio al violoncello.
Un lavoro eccezionale, ricchissimo di atmosfere e idee piene di originalità e melodia. Come dicevo già l’open track “Orange sky” è un mix di emozioni e colori differenti, dove l’uso ritmico degli strumenti, le linee melodiche e i cambi di tempo e ritmo sono aria fresca per le nostre orecchie. Poi “Point of view” dall’apertura decisa e marciante, offre il lancio ad eloqui di chitarra, pianoforte e interessanti background di archi.
Quello che colpisce è l’abile, apprezzabile e riuscito mix di un gruppo dalle connotazioni jazz, in cui troviamo con interesse il suono del basso elettrico, abbastanza rotondo ma pur sempre elettrico, che grazie al timbro di batteria usato, conferisce modernità e attualità alla sezione ritmica, che vede chitarra e pianoforte coesistere. Tutto ciò, accostato alla sezione archi che si innesta per disposizione delle voci e dinamiche, in modo impareggiabile e, credo, meglio non si poteva fare.
Quando si descrive l’età di un vino e che non può essere meglio di così, si dice che è maturo: bene è proprio l’impressione che ho avuto all’ascolto. Si sente tutto al proprio posto, tutto al servizio dell’inventiva e della giusta disposizione, creativa, delle parti!
Il lavoro di Pomante, poi, non è fatto solo di atmosfere incalzanti, riesce a colpirci anche con brani più intimi quali “To Clara” e “Libero Pensatore“, dove il tempo più aperto e accomodante ci fa apprezzare le progressioni melodiche e ci fanno abbracciare da questo mix sapiente di modernità ed originalità che passa attraverso strumenti, apparentemente, distanti fra loro.
Molto interessante è “Gioco di ombre” in cui spicca il pianoforte di Claudio Filippini, che onora le nostre orecchie con un gran solo: molto ben distribuito a tratti cantabili a tratti meno, dosando l’espressività e il melos improvvisativo al servizio di una godibilità riuscitissima.
Tributo al concentrato di chitarra che ascoltiamo nel penetrante assolo, su un brano “Fantasia” -scritta da Ernesto Pomante- in cui la splendida linea melodica viene esaltata da Marco Giongrandi che col suo eloquio mette la ciliegina sulla torta.
Un album da scoprire, in tutte le sue 8 tracce di cui è composto, e da riascoltare più volte, talmente è grande la sua ricchezza di sfaccettature e particolari. Lavoro molto interessante e che non dovremmo perderci, in cui tutti i musicisti hanno dato un grande contributo, oltre le note particolareggiate, e, soprattutto, a Cristiano Pomante quale leader di una grande opera!
Buon ascolto di “Libero Pensatore” di Cristiano Pomante Group!
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